Ma è la mia età dove si sa come si era e non si sa dove si va, cosa si sarà

(Jovanotti, La linea d’ombra)

Chi sono?

a cura di Fra Francesco Rutigliano

 

Può esistere una definizione in grado di contenere la forza di questa domanda?

Mentre ci riflettevo su, mi è tornata in mente questa frase di Jovanotti, che in qualche modo ha segnato la mia giovinezza. In effetti, a qualunque età, ciò che si può dire di se stessi è ciò che si era, la propria storia, le relazioni, i giorni vissuti toccando il cielo e quelli sommersi dalle macerie. Ma dove si andrà e cosa si sarà non si può dire.
Dunque, quel “Chi sono?” mi protende anche verso ciò che non so ancora di me ed è preludio a tanti, santi dubbi e altrettante domande. Ha però una caratteristica imprescindibile: il modo del verbo all’indicativo presente. Questa forma verbale mi ricorda chiaramente che, per trovare le risposte che cerco, sono chiamato ad essere nell’oggi, a camminare sempre, infaticabilmente, nell’adesso* e a non indugiare troppo nell’immaginazione di ciò che non sono ancora o che non sono stato mai.
Questo atteggiamento mi consentirà di vivere appieno, consapevolmente, ogni momento che mi viene donato. E di sapermi dare risposte quando mi chiederò intimamente “Chi sono?”.



* “Non siete il futuro di Dio, voi giovani siete l’adesso di Dio!” (dall’omelia della Santa Messa del 27 gennaio 2019 a Panama in occasione della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù )


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