La Pentecoste
a cura di don Mario Alagna

Sono passati cinquanta giorni dalla Pasqua, e nella solennità di Pentecoste si ricorda il dono dello Spirito Santo e come ci dice il Vangelo si realizza la promessa del Signore: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre» (Gv 14,16). Gli Apostoli erano riuniti nel Cenacolo con Maria, la Madre di Gesù, e improvvisamente discese su di loro, sotto forma di lingue di fuoco, lo Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità.
La Pentecoste è il compimento della Pasqua è come scrive Sant’Agostino: «La Pasqua è stata l’inizio della Grazia e Pentecoste è il coronamento! Tutte le promesse hanno ricevuto il loro totale compimento; la Grazia dei cinquanta giorni rifulge in tutta la sua pienezza e la gioia giunge a perfezione» (Sermone XLIV).
Con la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli la Chiesa inizia la sua missione, la Chiesa esce allo scoperto nel mondo ed inizia la missione, la testimonianza e noi viviamo nel tempo della missione dello Spirito che guida la sua Chiesa.
Lo Spirito Santo rende i discepoli di Gesù uomini di fuoco per incendiare il mondo di amore, il suo dono Santo è per tutti noi e lui agisce in noi se noi amiamo. Amare: è questa la condizione, perché lo Spirito venga su di noi e, in noi, prenda dimora: «Se uno mi ama, sono le parole stesse di Gesù, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a Lui e prenderemo dimora presso di Lui»(Gv 14,23). Da questo momento, l’uomo, non solo reca in sé immagine di Dio, ma in Cristo e nello Spirito è anche sua dimora; e questo dimorare di Dio nell’uomo, e dell’uomo in Dio, è il fondamento di quel linguaggio nuovo, un linguaggio che non mente, ma si fa solidale, nella costruzione della pace, nella realizzazione della giustizia, e si fa, altresì, guida verso i valori autentici di una vita, che meriti di esser definita umana.
Vivere dello Spirito, e vivere nello Spirito, è vivere da risorti, creature nuove che, rinate dalle macerie del peccato, si dispongono a intraprendere il cammino verso la santità, alla quale Dio ci chiama.
Vivere nello Spirito, è vivere nella libertà più autentica, che ci fa essere consapevoli d’esser figli di quel Dio, che in Gesù Cristo, possiamo, ormai chiamare, affettuosamente: «Abbà»!
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